Ed una lupa, che di tutte brame
											sembiava carca ne la sua magrezza,
											e molte genti fé già viver grame,
											questa mi porse tanto di gravezza
											con la paura ch'uscia di sua vista,
											ch'io perdei la speranza de l'altezza.
											E qual è quei che volontieri acquista,
											e giugne 'l tempo che perder lo face,
											che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista;
											tal mi fece la bestia sanza pace,
											che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
											mi ripigneva là dove 'l sol tace.
											Mentre ch'i' rovinava in basso loco,
											dinanzi a li occhi mi si fu offerto
											chi per lungo silenzio parea fioco.
											Quando vidi costui nel gran diserto,
											«Miserere di me», gridai a lui,
											«qual che tu sii, od ombra od omo certo!».
											Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
											e li parenti miei furon lombardi,
											mantoani per patria ambedui.
											Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
											e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto
											nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.
											Poeta fui, e cantai di quel giusto [...]
										
										
											Nel mezzo del cammin di nostra vita
											mi ritrovai per una selva oscura
											ché la diritta via era smarrita.
											Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
											esta selva selvaggia e aspra e forte
											che nel pensier rinova la paura!
											Tant'è amara che poco è più morte;
											ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
											dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
											Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
											tant'era pien di sonno a quel punto
											che la verace via abbandonai.
											Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
											là dove terminava quella valle
											che m'avea di paura il cor compunto,
											guardai in alto, e vidi le sue spalle
											vestite già de' raggi del pianeta
											che mena dritto altrui per ogne calle.
											Allor fu la paura un poco queta
											che nel lago del cor m'era durata
											la notte ch'i' passai con tanta pieta.
											E come quei che con lena affannata
											uscito fuor del pelago a la riva
											si volge a l'acqua perigliosa e guata,
											così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,